Dev D
Danny Boyle con "The Millionaire" la scorsa stagione ci ha insegnato ad apprezzare il cinema indiano di Bollywood. Vincitore agli Oscar, tanto clamore, peccato che poi di Bollywood nessuno ne abbia più parlato. Ma ecco che a sorpresa a Venezia 2009 spunta fuori Dev. D, drammone firmato da Anurag Kashyap che ci tiene a ringraziare con un "cartello" proprio il regista londinese per aver fatto scoprire il cinema indiano a milioni di persone.

Dev è un ragazzo difficile. Potrebbe sposarsi con la ragazza dei suoi sogni, ma preferisce dare ascolto alle sue insicurezza. Si ritroverà a vagare per Nuova Delhi, fino a quando non scoprirà il vero amore...
v Stranamente a Venezia hanno deciso di proiettare i film più interessanti in orari non proprio accessibili a tutti. Fu il caso di Celda 211, a mezzanotte; è il caso di questo epico Dev. D, che dopo una proiezione la mattina alle 8, decidono di replicarlo alle 24 del giorno dopo. Stiamo parlando di un film di due ore e mezzo... A ogni modo, polemiche organizzative a parte, Dev. D è un film decisamente ben realizzato. Vorticante la trama fatta di colpi di scena e rivelazioni inaspettate, costruita sui flashback e capace di catturare anche lo spettatore più scettico nei confronti delle produzioni indiane. Tanto che viene da pensare come mai un film come The Millionaire sia stato tanto osannato e per film come questo Dev. D (siamo sicuri che a Bollywood ce ne anche altri ugualmente interessanti) non sia stata spesa nemmeno una parola positiva. Solito sistema chiamato Cinema, insomma, dove mode passeggere fanno gridare al miracolo (cavalcando un’isteria collettiva poco razionale) e poco o niente lasciano dietro di sé.

Oltretutto, le musiche di Dev. D, vera spina dorsale della pellicola sono estremamente efficaci, ipnotiche, coinvolgenti. E gli attori (che formano un cast inglese e indiano), sono tutti particolarmente efficaci nei propri ruoli. La regia, infine, dimostra carattere e non ha nulla da invidiare a produzioni Hollywoodiane recenti. Insomma, una vera sorpresa in tutto e per tutto. Da vedere assolutamente.

Ci piace pensare che Dev D., come molti altri film di Bollywood, possano avere poco a poco un mercato sempre più florido anche in occidente. Con le loro musiche, le loro storie d’amore tormentate, i loro risvolti umani e le loro scenografie fastose. Forse non sarà semplicissimo, ma Dev. D è sicuramente un convincente inizio.
Grazie Danny Boyle.

La frase: "Io non l’amavo".

Diego Altobelli

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