Johnny English
Unite il filone demenziale di Abrahams e Zucker ad un pò di gusto sofisticato all'inglese ed otterrete il "Casinò Royale" del duemila: Johnny English.
Il servizio segreto più efficace del mondo, patria del ben noto James internazionale, è allo sbando. Il loro miglior agente, 1, è caduto in azione e durante le esequie un attentato elimina tutti i suoi colleghi tranne uno... English (Rowan Atkinson / Mr. Bean), una sorta di topo da scrivania che si ritrova, suo malgrado, proiettato nel mondo glamour & dangerous dell'agente operativo.
Missione: impedire che vengano rubati i gioielli della corona (fallimento), scoprire chi li ha rubati (fallimento), trovare i mandanti dell'omicidio di nº 1 (fallimento), introdursi di soppiatto nella base nemica (fallimento)...
La sognata vita in prima linea sembra essere molto più difficile di quanto English si aspettasse, ma grazie all'aiuto del fido Bough (Ben Miller / "Plunket & Macleane") e della sorprendente (Natalie Imbruglia), forse il nostre eroe avrà qualche possibilità in più contro la sua nemesi il francese Pascal Sauvage (John Malkovich / "Ripley's game") legittimo erede al trono d'Inghilterra.

Anche se risulta difficile alienare Atkinson dal suo personaggio più famoso, Mr. Bean, qui, in alcuni momenti, risulta totalmente esilarante; alla sua proverbiale comicità fisica, aggiunge battute fulminanti ed inattese ed in alcuni momenti risulta quasi credibile anche come erede di James Bond se non fosse per le catastrofi create nell'istante successivo.
A differenza di Austin Powers, la pellicola è meno parodia e più satira con un dispendio di effetti speciali ed alcune sequenze che farebbero invidia allo stesso Bond; su tutte l'inseguimento in macchina/carro atrezzi con tanto di missile teleguidato.
Peter Howitt ("Sliding Doors") dimostra la sua incredibile versatilità spaziando dalla commedia sofisticata, al thriller ed infine al demenziale puro, anche se forse allunga un pò il brodo in alcune scene perdendo l'immediatezza comica e scadendo nel banale. Comunque a parte qualche caduta di stile, un pò di scontatezza ed un paio di situazioni tirate per le lunghe, la pellicola scorre divertendo e regalandoci il piccolo gioello che è l'interpretazion boriosa, spocchiosa ed assolutamente franscese di John Malkovich.
PS - Aspettate i titoli di coda.

La chicca: la colonna sonora è veramente coinvolgente con il tema di Hans Zimmer ed il brano portante di Robbie Williams.

Curiosità: Il personaggio di Johnny English nasceva per una serie di spot commerciali (Barclaycard) sulla TV inglese.

La frase: "Errore è una parola con non trova spazio nel mio dizionario."

Indicazioni:
Per i nostalgici del demenziale puro.

Valerio Salvi

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