Legami
I legami dell'esordiente Aymeric Mesa-Juan, sono quelli del classico triangolo amoroso lei + lui + lei con un paio di fronzoli in più come un figlio disabile ed un altroin arrivo.
Il matrimonio di Julien (lo stesso regista) e Madò (Anne O' Dolan) sarebbe già finito da tempo se non fosse per il figlio Antoine che è affetto da una grave malattia che lo relega sulla sedia a rotelle.
Julien ha ormai una solida relazione con Christine (Nicole Kaufman) che, oltretutto, è la figlia del suo capo, la situazione si trascina secondo il più classico dei modelli: Madò innamoratissima che tenta in tutti i modi di tenere con se il marito nonostante i costanti rifiuti e Julien che vorrebbe passare tutto il tempo con Christine, ma si costringe a casa per mantenere quell'apparenza di famiglia felice per il figlio. Fotografia di una situazione in stallo che si trascina ormai per inerzia finché gli eventi non si scatenano come i canoni della tragedia richiedono.
Il peggioramento delle condizioni di Antoine e l'inattesa gravidanza di Christine, mettono Julien nella posizione di dover scegliere e, per uno come lui, senza la forza di compiere passi definitivi, sarà devastante.

La regia di Aymeric ci mette immediatamente di fronte al fatto compiuto - Madò uccide il figlio - e poi ricostruisce a ritroso le cause concatenanti. L'analisi di una situazione incancrenita dal continuo sopportarsi senza poter, o voler, dare sfogo al proprio desiderio di libertà.
L'intenzione del regista di ricostruire una Medea moderna si infrange sui suoi stessi canoni narrativi: la figura di Madò più che una furia travolgente animata dalla vendetta, è una donna smarrita, disperata, annullatasi nell'amore per Julien, che con il suo estremo gesto tenta di tenere il suo uomo accanto a lei. Solo la figura di Julien sembra più conforme a quella di Giasone con la sua irresolutezza cronica.
Oltre a questo senso, quindi, di già visto, c'è da sottolineare un aspetto tecnico abbastanza mediocre sia nella fotografia, più consona ad un documentario che ad un lungomtraggio, che nelle riprese (in un paio di primi piani il cameraman sembra colto da Parkinson devastante).

La chicca: Julien si corica nel suo vecchio letto d'infanzia, a casa della madre, non solo vestito, ma anche con le scarpe indosso.

La frase: "Come faccio a dire che questa mela è bella? E' bella perché non hai fame, se no sarebbe buona e la mangeresti subito senza vedere che è bella."

Valerio Salvi

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